Evola viveur, Evola donnaiolo, Evola viaggiatore, Evola cronista, Evola antropologo. Ci sono tanti Evola in questo libro, tutti però molto diversi dal suo tipico profilo serioso. In questa antologia, troviamo un Evola che frequenta i locali notturni delle capitali europee e che da queste esperienze trae acute considerazioni sulla modernità. Ma anche l’attento osservatore di momenti storici cruciali, come vediamo nelle sue descrizioni in presa diretta dell’Anschluss o dai suoi resoconti sulla Berlino in guerra. Il volume è arricchito da due saggi di Andrea Scarabelli e Adriano Scianca.
«L’Europa di queste pagine è immortalata dopo il tramonto, tra cinema e locali notturni, bar aperti fino all’alba e cene protratte nel cuore della notte, innaffiate da vini pregiati e liquori micidiali, spesso coronate da una puntata in qualche tabarin, sui cui palchetti si esibiscono artisti dal valore spesso discutibile, inframmezzati da balli frenetici, oppure da passeggiate al chiaro di luna ai limiti dell’onirico.» (Andrea Scarabelli)
«A ben vedere, i testi di cui parliamo riguardano le particolari intersezioni fra alcuni specifici luoghi, alcuni specifici eventi, alcune specifiche tipologie umane attraverso la lente di una specifica dimensione dell’attività umana, che è quella dell’ozio, dello svago, del tempo libero, del divertimento, del viaggio, della vacanza.» (Adriano Scianca)
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